Il punto di Gabriella- La sfida
19/05/2022
La situazione internazionale è sempre più complicata e le ricadute del conflitto tra Russia e Ucraina stanno portando una serie di conseguenze sul mercato energetico e sulle scelte ambientali. Nella nostra newsletter, che abbiamo dedicato quasi per intero alla questione energetica, abbiamo voluto aprire con una bella intervista all’amico Chicco Testa che ha condiviso con noi la sua preoccupazione per il futuro. “Sono molto preoccupato” dice Testa, e aggiunge che dovremo essere bravi a modificare la nostra pianificazione verso un futuro di energia rinnovabile sulla base delle evoluzioni che vivremo nei prossimi mesi per evitare una crisi economica che potrebbe avere effetti devastanti sul portafoglio delle nostre famiglie.
A ben vedere non si può non essere d’accordo con lui, tuttavia la transizione ecologica – che è spinta a livello europeo e sulla quale il nostro Paese attinge a risorse consistenti determinate dai fondi del PNRR – è un fenomeno che non si può e non si deve fermare.
Il nostro Paese in passato ha fatto la scelta di non essere autonomo dal punto di vista energetico, dipendendo esclusivamente dalle fonti fossili terze, e se è pur vero che non possiamo sfamare il popolo con le brioches, è altrettanto vero che dobbiamo portare il nostro livello di indipendenza a valori molto più consistenti senza fermare il cambio di paradigma imposto dalla ue e dalle nostre coscenze. È una questione, semmai, di come farlo ed è una questione anche di approccio culturale. Il come farlo lo indica sempre Testa quando dice che il problema è che dobbiamo finanziare i progetti strategici che offrono soluzioni per chi, come le aziende del Nordest, ma in generale la pianura padana, sta soffrendo di più la crisi energetica.
Lo stanziamento dei fondi, in buona sostanza, deve seguire una logica di progettualità utile al raggiungimento dell’obiettivo. Chiaro è che la lentezza burocratica che ci rende spesso ultimi nelle classifiche delle buone amministrazioni è un problema che andrebbe risolto per evitare di rallentare ulteriormente un processo di rinnovamento e di innovazione di cui abbiamo bisogno come il pane. I 4 giga di Fer raggiunti nei primi 4 mesi dell’anno in Italia, contro lo 0,8 del 2021 grazie alle semplificazioni, sono un chiaro segno che ce la possiamo fare se Pubblica Amministrazione, insieme ad Aziende e Cittadini guardano ed agiscono dalla stessa parte.
Il Gse, gestore dei servizi energetici, è sempre uno stakeholder fondamentale per capire le tendenze delle Fer e dell’efficienza, e grazie alla disponibilità dell’ingegner Bacchiocchi responsabile delle verifiche Fer del Gse, abbiamo approfondito le best practice ed i problemi reali.
Gli impianti a fonte rinnovabile non possono ancora sostenere il fabbisogno energetico di cui il Paese necessita, ma la direzione che è stata intrapresa è giusta. Grazie anche al lavoro fatto assieme al Gse per verificare gli impianti fotovoltaici in Italia, siamo entrati nei territori e abbiamo compresoc la qualità tecnica ed il desiderio di sviluppare ulteriormente impianti sempre più innovativi.
Per questo il cambio di paradigma diventa anche una questione culturale. E vedremo ora con l’estate se sapremo rispettare i 25 gradi richiesti per i funzionamenti dei climatizzatori per ridurre lo spreco energetico. È una sfida che entra nel nostro quotidiano, nelle nostre case, fabbriche ed uffici, ma è La Sfida!
eAmbiente Group, da questo punto di vista, ha avviato diversi cantieri grazie ai propri clienti (o meglio partner) che ci permettono di vedere la sfida in un cantiere di sviluppo dove l’ecologia integrale, definita così da Papa Francesco è la base per un successo sostenibile.
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