NEL NORD-EST FIORISCONO “CONDOMINI” DI PROSUMER: L’ALLEANZA FA RISPARMIARE SULLE BOLLETTE DELLA LUCE
Articolo apparso il 27 novembre 2022 sul giornale AVVENIRE
Le comunità energetiche non sono figlie della crisi, ma forse, senza il Covid e la guerra in Ucraina, sarebbero rimaste sulla carta. Invece, il Pnrr sta facendo fiorire nel Paese questi “condomini” di enti pubblici e privati che si mettono insieme per abbattere il costo della bolletta elettrica. Gabriella Chiellino, AD e cofounder di IMQ eambiente, è la regista di una primavera che parte dal basso. «Ne sto seguendo una ventina, costituite da Comuni e privati» spiega Gabriella Chiellino che guida una società di consulenza e progettazione e che, come delegata del Patriarca di Venezia ha coordinato il tavolo del nordest sui temi ambientali e energetici, in vista della Settimana Sociale di Taranto.
La seconda missione del Pnrr finanzia questi strumenti di transizione green: «Il mondo è cambiato da quando è in corso il conflitto, ma le tecnologie industriali del settore energetico sono sempre quelle e non sono mutati i problemi che impediscono un decollo senza incentivi di questo settore» ammette la specialista. La taglia troppo piccola delle imprese italiane resta “IL” problema, che ha imposto al legislatore, non da oggi, di promuovere distretti e filiere in cui ogni azienda coinvolgesse fornitori e clienti di promuovere distretti e filiere in cui ogni azienda coinvolgesse fornitori e clienti per diluire i costi di installazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile. Il Pnrr è arrivato al termine di questo processo, mettendo benzina – cioè soldi – nel serbatoio di green community e comunità energetiche.
Le prime si basano sulle unioni di comuni, le seconde sulla partnership tra pubblico e privato: nate con le direttive 2001/2018, ora godono di un finanziamento di 2,2 miliardi. «Ogni comunità deve riunire enti pubblici e privati, comuni, pmi, artigiani… soggetti che sono consumatori di energia diventano produttori, installando impianti fotovoltaici, geotermici, ecc.» argomenta Chiellino.
La quale sta tenendo a battesimo decine di “prosumer” che producono e consumano insieme energia prodotta in condivisione, essendo IMQ eambiente parte di questa transizione: come facilitatori, impegnati nella realizzazione di CER dall’idea alla gestione.
La nostra visione trasversale è fondamentale, perché uno dei temi che si porranno sulle CER sarà proprio di stabilire quale è la loro dimensione ottimale perché non ci sia soltanto il singolo cittadino che beneficia di un risparmio in bolletta, ma quali possono essere le ripercussioni a livello locale e perfino per il sistema nazionale.
Il Pnrr finanzia una parte dell’investimento ma la convenienza c’è e non si tratta di esperimenti: esiste una normativa consolidata dlgs 199/2021 e 210/2021) ed esistono già comunità che producono fino a un MegaWatt. L’investimento massimo si aggira intorno al milione di euro. In media, dal Pnrr arriva il 40%, a fondo perduto. Il resto si ammortizza in bolletta e l’energia si può anche rivendere, in connessione con GSE e Arera.
Tra le fasi della filiera si possono evidenziare:
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- Creazione di reti tra privati, aziende ed enti pubblici per generare gruppi di cittadini e autorità legati da un obiettivo comune;
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- Raccolta dei dati necessari a dimensionare l’impianto e proponiamo lo studio di prefattibilità;
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- Redazione di uno studio di fattibilità dell’impianto, compreso di dimensioni, investimenti e tempi di ritorno;
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- Costituzione e supporto per i gruppi a trovare la forma giuridica più appropriata per costituirsi come Comunità Energetica, verificando la corrispondenza ai requisiti di legge;
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- Realizzazione, dalla progettazione e realizzazione degli impianti a fonte rinnovabile in rispondenza ai requisiti di legge, gestendo gli iter autorizzativi e sottoscrivendo il contratto con il GSE;
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- La gestione come elemento cardine, laddove si intrecciano attività tecnico amministrative e rapporti con ARERA e GSE.
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